Il pianeta Terra e l’approccio “non ideologico” alle questioni climatiche

Domenica 21 luglio è stato il giorno più caldo di sempre sulla terra, con 17,09 gradi medi, dal Polo all’Equatore.

Il dato arriva dal servizio europeo Copernicus: gli ultimi 13 mesi sono stati tutti da record. Hanno cioè battuto i valori massimi di temperatura del mese in questione negli anni precedenti. Il 2023 è diventato così l’anno più caldo da quando esistono misurazioni ufficiali.

E’ probabile che il 2024 possa superarlo, avvicinandosi pericolosamente alla soglia di incremento 1,5 gradi, da non superare per non sconvolgere ulteriormente l’equilibrio della Terra.

L’11 agosto 2021, in provincia di Siracusa, si sono raggiunti 48,8 gradi, la più elevata temperatura mai registrata in Italia e in Europa: negli ultimi 40 anni si sono registrate temperature in costante aumento, con un’impennata negli ultimi cinque anni.

Fa molto più caldo rispetto a 40 anni fa, l’aumento è più marcato nell’ultimo lustro e la proiezione sull’anno 2030 mostra che quella che oggi è considerata un’anomalia diventerà invece la normalità.

Il motivo? Stiamo spingendo in atmosfera quantità esorbitanti di gas ad effetto serra (a causa soprattutto dei combustibili fossili) come l’anidride carbonica (la famosa CO2), il metano e il protossido di azoto; questi gas svolgono un ruolo cruciale nell’impedire che una parte del calore dei raggi solari venga riflessa nello spazio, rimanendo quindi intrappolata nell’atmosfera terrestre.

Questo provoca un aumento delle temperature in tutte le stagioni, con conseguenze dirette anche in Italia: dalla fusione dei ghiacciai sulle Alpi, alle lunghe fasi di siccità fino alle estreme ondate di caldo provocate dalla sempre più frequente presenza dell’Anticiclone Africano, anch’essa correlata al riscaldamento globale, alla Sicilia che è senz’acqua, alle nostre case dove abbiamo 30 gradi di notte (salvo aria condizionata).

Più caldo sì, ma anche più eventi meteo estremi come grandinate, nubifragi ed alluvioni lampo: due facce della stessa medaglia, che in Romagna tra maggio e luglio dello scorso anno abbiamo sperimentato da vicino.

Se si analizzano le medie mensili, il mese più “anomalo” è giugno. L’estate inizia infatti sempre prima e finisce più tardi, ormai dura almeno 5 mesi: il mare immagazzina più calore – lo scorso inverno era già 4 gradi sopra la media – con il risultato che giugno registra in certi casi fino a 8 gradi in più rispetto al periodo di riferimento.

Le pianure del Nord ed i settori tirrenici stanno vedendo un aumento senza precedenti delle temperature medie. A Milano per esempio si è passati da valori medi intorno ai 13,5°C di metà anni ‘80 fino agli oltre 16°C degli ultimissimi anni.

Può sembrare poco un aumento di circa 2°C, ma dal punto di vista climatico questo rappresenta uno stravolgimento delle condizioni meteorologiche, con conseguenze su numerosi parametri: aumento delle notti tropicali (+50 notti/anno sulle regioni del Centro Nord) e della frequenza delle ondate di caldo.

Una frase che ci sentiamo ripetere molto spesso, dal governo italiano ma non solo, è che serve “una sostenibilità ambientale che non comprometta la sfera economica e sociale, una transizione ecologica non ideologica”.

I dati, purtroppo, non sono ideologici, sono realtà!

Tiziano Conti

Foto di copertina: Wikipedia, Di Yiyi (traduzione) – opera di Peel, M. C., Finlayson, B. L., and McMahon, T. A.

 

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