Lugo e San Lorenzo hanno celebrato la festa di San Giuseppe

Questa mattina è stata celebrata nella Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo la ricorrenza di San Giuseppe Lavoratore, organizzata dal Circolo ACLI di Lugo in sinergia con il circolo di San Lorenzo e i Vicariati di Lugo e della Bassa Pianura. Dopo la Messa è intervenuto Carlo Garavini, coordinatore per la nostra provincia di Libera, che ha posto l’accento su quanto sia importante conoscere la realtà dei beni confiscati alle mafie, un patrimonio sottratto alla collettività.

Nel suo intervento, molto apprezzato dai presenti,  ha citato Sandro Pertini, don Ciotti e Pio La Torre, ucciso il 30 aprile 1982: a lui si deve la legge che introduce per la prima volta nel codice penale il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416 bis), riconosciuto solo in Italia. Anche nel Lughese e nel Ravennate si contano decine e decine di beni confiscati o per mafia o per reati finanziari. La sfida è quindi quella di riuscire a riutilizzare socialmente i beni confiscati a una realtà tentacolare che accumula soldi e potere con la violenza. Purtroppo nel luglio dello scorso anno è stata resa nota la cancellazione del finanziamento di 300 milioni di euro previsti dal PNRR per la rifunzionalizzazione e la valorizzazione dei beni confiscati, soldi definanziati dal ministro Fitto, afferma Garavini, senza alcuna spiegazione.

E’ seguita la benedizione delle auto e dei mezzi agricoli, a cura del Parroco, e un ricchissimo buffet offerto dai Circoli Acli di Lugo e San Lorenzo

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