La Camera di commercio di Ferrara e Ravenna ha pubblicato un bando per sostenere in maniera rapida ed efficace la ripartenza delle imprese del territorio colpite dall’alluvione.
Si tratta in totale di circa 2,5 milioni di euro, grazie al contributo di più realtà, tra cui anche l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, che ha destinato al bando 150mila euro, ovvero una parte delle donazioni ricevute grazie alla raccolta fondi lanciata in questi mesi (quasi 700mila euro ricevuti, i restanti sono stati destinati alla popolazione tramite i servizi sociali).
Al bando hanno contribuito inoltre la Camera di commercio di Roma con 333.333 euro, mentre Unioncamere italiana ha destinato un plafond di 657.455 euro dal fondo nazionale destinato alle calamità naturali. Sul territorio, la BCC ravennate, forlivese e imolese contribuito con 300mila euro, il Comune di Cervia con 50mila euro, il Comune di Ravenna e la Romagna Faentina con 150mila euro ciascuno.
«I 150mila euro stanziati dalla Bassa Romagna saranno utilizzati prioritariamente per sostenere le imprese dei Comuni maggiormente colpiti, cioè Bagnacavallo, Conselice, Lugo, Sant’Agata sul Santerno, a cui sarà destinato il 50% dell’importo, mentre il restante è redistribuito su tutti e nove i Comuni – fanno sapere dall’Unione dei Comuni -. Il bando è rivolto alle micro, piccole e medie imprese e riguarda tutti i settori economici, comprese le attività agricole».
L’intervento prevede l’attribuzione di un contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 7mila euro, in proporzione al numero di domande presentate, ed è rivolto alle imprese danneggiate dei territori alluvionati delle due province di Ravenna e Ferrara. Per ridurre al massimo i tempi di erogazione del contributo, il bando prevede l’autocertificazione dei danni subiti. Le imprese interessate possono presentare la richiesta fino al 22 settembre 2023 esclusivamente per via telematica attraverso lo sportello online «Contributi alle imprese», all’interno del sistema Webtelemaco di Infocamere. Gli organi camerali hanno ritenuto di non adottare il criterio dell’ordine cronologico per la ripartizione delle risorse ma, vista la situazione, di favorire la massima inclusione delle imprese optando per il criterio della ripartizione proporzionale a chiusura dei termini.
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Courtesy of Il Nuovo Diario Messaggero