I numeri per ogni territorio
Parte il prossimo 12 ottobre
la campagna di vaccinazione contro l’influenza.
Principali destinataridell’offerta del
vaccino antinfluenzale sono i gruppi di popolazione più a rischio di
complicanze, in particolaregli
anziani di età pari o superiore a 60 anni, con o senza patologie croniche, le donne che all’inizio
della stagione epidemica si trovano ingravidanza;
medici epersonale
sanitariodi assistenza nelle strutture sanitarie,
socio-sanitarie e socio-assistenziali; soggetti ricoverati presso strutture per
lungodegenti; soggetti tra i 6 mesi e i 60 anni con patologie croniche;
familiari e contatti di soggettiad
alto rischio; soggetti addetti aservizi pubblici di primario interesse
collettivo(personale scolastico, polizia, carabinieri, vigili
del fuoco, e così via); personale che, per motivi di lavoro, è acontatto con animaliche potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani;volontariin ambito sociosanitarioedonatori di sangue.
Anche quest’anno, per la
popolazione adulta, la vaccinazione sarà affidata ai Medici di famiglia a
cui ci si deve rivolgere per ogni informazione e per concordare le modalità di
effettuazione. I bambini affetti da patologie croniche predisponenti le
complicanze, verranno invitati alla vaccinazione dal Servizio Pediatria di
Comunità su segnalazione del proprio pediatra.
L’influenza
costituisce da sempre un rilevante problema di sanità pubblica a causa della
sua contagiosità, delle possibili gravi complicanze e della variabilità dei
virus influenzali. E quest’anno lo è ancora di più,
poiché la stagione influenzale vedrà, molto probabilmente, una co-circolazione
di virus influenzali e SARS-CoV-2. Con la vaccinazione antinfluenzale si punta
quindi a ridurre le
complicazioni e semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti.
La prevenzione dell’influenza
si basa principalmente
sulla vaccinazione, oltre che sulle misure di igiene e
protezione individuale che stiamo già adottando e dobbiamo ancora continuare ad
adottare: lavarsi bene e frequentemente le mani, coprirsi naso e bocca ogni
volta che si tossisce e starnutisce, usare fazzoletti monouso e gettarli dopo
l’utilizzo, limitare i contatti con altre persone in caso di influenza.
La vaccinazione è in grado di ridurre significativamente le complicanze,
l’ospedalizzazione e l’eccesso di mortalità nei soggetti maggiormente a
rischio.
Il vaccino antinfluenzale è
sicuro, di provata efficacia e generalmente ben tollerato.
Gli effetti collaterali più comuni, anche se non frequenti, possono consistere
in dolore di solito di lieve entità e/o arrossamento nel punto di iniezione. In
rare occasioni possono manifestarsi leggero malessere generale, febbricola,
dolori muscolari, nevralgie, di breve durata. I vaccini in uso non contengono
mercurio o suoi derivati ed essendo costituiti da particelle virali frammentate
e purificate non possono essere responsabili di trasmettere la malattia
influenzale.
Per le categorie a rischio la
somministrazione del vaccino è gratuita. Una
sola dose di vaccino è sufficiente per i soggetti di tutte le età,
con esclusione dei bambini mai vaccinati in precedenza, ai quali vengono
raccomandate due dosi a distanza di quattro settimane.
L’Ausl Romagna ha già
acquistato 268.000 dosi di
vaccino (46.400 Forlì, 46.600 Cesena, 78.000 Rimini e 97000
Ravenna). Nella stagione
scorsa in Romagna i vaccinati hanno raggiunto quota 205.781 con un aumento del
11% rispetto all’anno precedente (184.939 le persone vaccinate nel 2018).
Significativo l’incremento registrato tra gli operatori sanitari: 5.392 le
persone che hanno optato per il vaccino lo scorso anno, rispetto alle 3.985 del
2018-2019, con un aumento percentuale pari al 35%.
Vaccinazione antipneumococcica
Anche per quest’anno è confermata l’offerta attiva e gratuita del vaccino antipneumococcico
polisaccaridico coniugato 13 valente ai nati nel 1955 e ai
cronici di tutte le età non ancora vaccinati; l’offerta del vaccino antinpneumococcico
polisaccaridico purificato 23 valente ai nati nel 1954 e ai
cronici di tutte le età, vaccinati nel corso della precedente stagione, al fine
di completare il ciclo vaccinale sequenziale che non prevede ulteriori dosi di
richiamo.