Lettera aperta del presidente del Comitato Territoriale Uisp Ravenna-Lugo Aps
il momento storico che stiamo vivendo, pur nella sua tragicità, ci impone di non fermarci e di guardare il futuro, che, se è vero come tutti ci dicono, non sarà più lo stesso, è anche vero che noi stessi saremo chiamati a ricostruire.
I nostri gesti, comportamenti, attitudini saranno fondamentali, come lo sono ora, chiusi nelle nostre case, nel rispetto di regole che da un lato ci limitano libertà che davamo per acquisite, ma dall’altro ci insegnano che il bene comune, debba sempre essere prioritario, perché da esso ne consegue il bene di ognuno.
Questo distacco forzato però è indubbio che vada a minare quanto di più importante ci sia per chi da sempre si occupa di socialità, e quanto sia difficile per le donne e gli uomini delle nostre Associazioni Sportive dover rinunciare ai momenti di svago, impegno, fatica, condivisione, confronto e solidarietà che rappresentano il nostro essere UISP. Molte Associazioni a noi affiliate, e molti nostri associati, sono ora impegnati nel volontariato a dimostrare proprio che, possono cambiare le attività, si possono tralasciare i soliti gesti, e abbandonare i tecnicismi, ma la spinta è sempre la stessa: muoversi con gli altri per gli altri.
Molti invece, da casa, nel rispetto degli altri prima che delle regole hanno ben chiari gli stessi obbiettivi e me ne sto accorgendo in questi giorni, vedendo l’impegno di tanti collaboratori, tecnici educatori, dirigenti di società, che stanno lavorando per non lasciar svanire tutto il tessuto sociale costruito negli anni proponendo una modalità di aggregazione diversa.
Il ruolo dello sport di base esce definitivamente allo scoperto, nessuno lo può più nascondere, e già si vedono segnali di nuove consapevolezze: non è solo sport. È attenzione, studio, cura e salvaguardia per tutti, è lavoro, dedizione e ricerca, è talmente “tanta roba” che solo parlando di qualità della vita si può riassumere.
Non amo particolarmente la retorica dell’andrà tutto bene, perché l’unica realtà è che finirà, poi per qualcuno sarà andata meglio che ad altri, come sempre. Molte famiglie piangeranno affetti spezzati da questo virus, molti faranno i conti con una ripresa economica che rischia di essere a più velocità, lasciando indietro le fasce più fragili. Le nostre società sportive, calate nei territori, a contatto con le esigenze delle persone, i collaboratori, tecnici e operatori, punti di riferimento per tanti, tutti dovremo essere lì, riprendere gli spazi, riabbracciare le persone, ma per fare questo, ci sarà bisogno che tutto il lavoro fatto e da fare sia riconosciuto come deve essere.
Gli Enti Locali, che già spesso hanno saputo cogliere l’importanza dello sport di base nella ricerca di distribuzione di benessere nei territori e il Governo Centrale purtroppo invece, in passato più distratto, dovranno essere al fianco delle donne e degli uomini che saranno ancora una volta lì, pronti a fare ciò che hanno dimostrato saper fare nel tempo.
Dopo i bombardamenti, assieme a ingegneri e muratori, la UISP è nata proprio per accompagnare la voglia di ricostruire e per uscire assieme, dai rifugi. Oggi è il 6 aprile, nel 2009, dopo il terremoto a L’Aquila, uomini e donne dell’associazionismo sportivo con UISP c’erano, come ci sono stati tre anni dopo, per il terremoto in Emilia, per essere vicini alle famiglie e aiutarle ad uscire dai campi di accoglienza per terremotati.
Oggi, durante e dopo la pandemia, assieme a tutti coloro che stanno lavorando per uscire da questa situazione, le Associazioni Sportive e la UISP ci saranno ancora una volta, per incontrare le persone, per riparlare di socialità e di aggregazione, per continuare a parlare di sani stili di vita, di cura per sé, di rispetto per gli altri e per l’ambiente, come sapete fare voi, con impegno, sport e divertimento.
Gabriele Tagliati
Uisp Comitato Territoriale Ravenna-Lugo Aps
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