Altra lettera a Bonaccini, De Pascale, Piovaccari e Ranalli

Dopo quella dei Verdi




Vero, il tempo per andare dal centro di Lugo a quello di Bologna si è ulteriormente ridotto, appena 36 minuti per alcune corse, poi vuoi mettere la soddisfazione di byapassare Imola, come se i lughesi fossero più importanti e non avessero tempo da perdere a Imola!?


Ma a parte le battute, due minuti per non lasciare a piedi gli amici di Barbiano non sarebbero la fine del mondo.

Una cosa però, fondamentale per tutti.

Non lasciateci in piedi anche se per solo quaranta minuti, in trenta, in due metri quadrati!

Il treno è un servizio pubblico, non un teatro dove i biglietti della platea costano di più di quelli del loggione. 

Con il prezzo del biglietto, tra l’altro non basso, compriamo un posto a sedere, abbiamo diritto ad un posto a sedere. Ogni volta che non c’è abbiamo per lo meno il diritto di essere rimborsati.

Le Ferrovie i dati delle presenze sulle diverse corse li hanno, siano obbligate, da chi paga il servizio, la Regione con le nostre tasse (oltre a noi) a trattarci da clienti, non da animali in gabbia.

Diversamente, ovvio,  si torna all’auto, a fare traffico e a inquinare e ad obbligare quindi la stessa Regione e i Comuni a porre limitazioni all’uso dell’auto.


Arrigo Antonellini

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