“Venti chilometri al giorno, dieci all’andata, dieci al ritorno”
E’ entrato in funzione da poco tempo il nuovo orario ferroviario locale, in particolare sulla linea Ravenna – Castel Bolognese, che poi prosegue fino a Bologna.
Su questa tratta ci sono oltre venti treni al giorno in direzione Ravenna e altrettanti verso Bologna.
A Barbiano ne fermano due in una direzione e due nell’altra: entrambi al mattino, tra le sei e le sette.
Come ricordava Nicola Arigliano, in una canzone di Mogol dei tempi della mia gioventù: “Venti chilometri al giorno, dieci all’andata, dieci al ritorno”: se parti, poi devi tornare a casa.
Ora sono un dipendente INPS e uno dei vantaggi di questo “contratto di lavoro atipico” è che non hai una sede fissa di lavoro: necessità di figli e nipoti, interessi personali. Puoi seguire tutto con orari e luoghi più elastici.
Quando, invece, frequentavo ancora il mio datore di lavoro precedente, che chiedeva la mia presenza fisica dal mattino alla sera a Faenza, avrei utilizzato volentieri il treno per andare in quella città.
Risparmio economico sul costo della benzina, maggior rispetto della natura diminuendo le emissioni inquinanti: sarebbe stato anche un vantaggio per tutta la nostra collettività.
Al mattino trovavo uno – due treni che mi permettevano di raggiungere Faenza, sia via Lugo che Castel Bolognese.
Il problema si poneva quando dovevo rientrare la sera: l’ultimo treno arrivava a Barbiano alle 16.00.
Se volevo tornare, partito in treno al mattino, dovevo utilizzare l’autostop.
Per gli anni delle Scuole superiori, da Barbiano a Lugo, ho sempre viaggiato chiedendo un passaggio agli automobilisti in transito: ero sempre l’ultimo a partire e il primo ad arrivare a scuola, perché un’anima buona la trovavo sempre.
A sessant’anni mettermi ai piedi del cavalcavia di Faenza e azionare il pollice, mi sembrava un po’ fuori luogo.
Ora vedo che le autorità preposte alla redazione degli orari ferroviari hanno pensato bene di togliere anche tutte le fermate che vanno oltre le otto del mattino.
Ma chi parte da Barbiano al mattino con che mezzi rientra dalla scuola o dal lavoro?
Probabilmente l’obiezione sarà: ormai il treno a Barbiano non lo usa più nessuno, tanto vale non fermarsi.
Forse varrebbe la pensa domandarsi anche: ma è stato fatto davvero tutto per incentivare l’uso del treno o le scelte del passato e del presente hanno portato sempre più i pendolari a cercarsi altri mezzi?
Tiziano Conti