Una “tragedia” di milioni di genitori
Ci siamo passati tutti o quasi, tanti la stanno vivendo da più anni o meno.
Un “caso” quello di Ancona, con il dramma di ragazzini che hanno perso la vita, una signora, tanti feriti.
Ovvio che vadano punite le responsabilità di questo dramma, che vadano messe in essere tutte le precauzioni per ridurre il rischio, rischio sì non certezza, che non accada più.
Ma il dramma colpisce milioni di noi, scoppia quando arrivano ai 15-16 anni e si staccano.
Paura sempre; terrore, il venerdì e il sabato sera, sino a notte fonda, quando arriva una telefonata nel cuore della notte o si sente l’auto arrivare, seduti sul divano nel cuore della notte o addirittura nel gradino dell’ingresso di casa per sentire prima il rumore dell’auto.
Molto meglio le notti insonni di quando aveva un anno.
“Non vedevo l’ora che arrivasse il fine settimana per andare al lavoro, ora il giovedì inizio a tremare nel terrore del venerdì sera”.
Quanto accaduto ad Ancona è un caso, le tragedie sulle strade sono tremendamente all’ordine del giorno.
Prevenire? Come? Il divieto di vendita di alcolici; gli orari dei locali da aprire alle 21 e chiudere alle 24, vietato averle aperte dopo, come succede in altri paesi europei; migliaia di auto della polizia sulle strade….
Dov’è finita la battaglia per sensibilizzare, fare, contro le stragi del sabato sera? Abbiamo altro cui pensare, battaglie per quattro soldi in più per poterli mandare in discoteca?
Ma ancora cercare, sperare in altri luoghi di aggregazione dei ragazzi a 13-14 anni, le Parrocchie, l’associazionismo e il più possibile, saggio, riservato, controllo dellee amicizie dei nostri figli e nipoti…
Arrigo Antonellini