Anche quest’anno Faenza si conferma il comune con il Total Tax Rate piu’ basso

Massimo Mazzavillani

L’incidenza media del peso fiscale complessivo nei comuni della nostra provincia.

La pressione fiscale media sulle piccole imprese, se non interverranno correttivi, quest’anno tornerà a salire.

Lievemente, sebbene lontana dal picco del 2012, ma con un segno “più” che non può certo rallegrare il mondo dell’artigianato e della piccole impresa. Il dato di sintesi, inoltre, non fotografa le profonde differenze nella tassazione locale. La realtà italiana è molto complessa. Tanto da far emergere non “una” pressione fiscale, ma “numerose” pressioni fiscali. Reggio Calabria rimane il capoluogo che maggiormente tartassa le piccole imprese con un TTR del 73,4%. Agli antipodi di Reggio Calabria si piazza Gorizia, dove il TTR incide per il 53,8%.

La pressione fiscale media sulla piccola impresa tipo italiana, salita nel 2017 dello 0,3% e al 61,2%, nel 2018 è destinata a crescere ancora, portandosi al 61,4%. Un incremento compiutamente ascrivibile all’aumento programmato della contribuzione previdenziale dell’imprenditore. Di conseguenza, il giorno della liberazione fiscale media si allungherà di altre ventiquattr’ore, per arrivare all’11 agosto, contro il 10 agosto del 2017 e il 9 agosto del 2016. Intanto si va ampliando il divario tra la pressione fiscale che grava sulle piccole imprese e quella media nazionale. Nel 2017 è andata dal 61,2% sulle piccole imprese al 42,4% sulla totalità dei contribuenti: un’ingiustizia che vale 18,8 punti percentuali.

Sono questi i dati di “Comune che vai, fisco che trovi”, l’Osservatorio CNA sulla piccola impresa, giunto alla quinta edizione, che analizza 137 comuni italiani, a partire da tutti i capoluoghi di regione e di provincia, prendendo a riferimento una impresa tipo italiana, con un laboratorio e un negozio, un impiegato e quattro operai di personale, 431mila euro di fatturato e 50mila euro di utili.

Per quanto riguarda i quattro principali comuni della provincia di Ravenna, il comune con il Total Tax Rate più basso si conferma anche quest’anno Faenza che si posiziona al 13° posto in graduatoria, con il 56,4%, seguita da Lugo, 48esima in graduatoria con una tassazione del 59,7% e da Ravenna, 59esima, con il 60%. Ultima Cervia, che troviamo al 104° posto con il 63,3% di TTR.

Un ultimo sguardo sul cosiddetto Tax Free Day, il giorno della liberazione dalle tasse, la data cioè fino alla quale l’imprenditore deve lavorare – tutti gli anni – per produrre il reddito necessario ad assolvere gli obblighi fiscali e contributivi. Un imprenditore di Faenza comincerà a guadagnare per l’azienda e la propria famiglia dal prossimo 24 luglio, a Lugo dal 5 agosto, a Ravenna dal 6 agosto e a Cervia dal 18 agosto.

Le proposte della CNA.
La crescita della pressione fiscale sulle piccole imprese non è però, inevitabile– commenta il direttore della CNA di Ravenna, Massimo Mazzavillani – soprattutto se fossero state realizzate alcune proposte di riforma presentate da tempo dalla CNA. 


Perché molto resta ancora da fare per arrivare a un fisco più equo e sostenibile per tutto il segmento della piccola impresa. Bisogna quindi agire tempestivamente sui seguenti punti: ridurre la tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo partendo dai redditi medio bassi, utilizzando le risorse provenienti dalla “spending review” e dalla lotta all’evasione; rivedere la tassazione IRPEF delle imprese personali e degli autonomi; rendere l’IMU pagata sugli immobili strumentali delle imprese completamente deducibili dal reddito di impresa; trasformare le detrazioni relative alle spese per lavori edili in crediti di imposta cedibili agli intermediari; agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni di azienda, al pari di quanto previsto nei conferimenti; evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un sapiente uso della fatturazione elettronica BtoB, eliminando tutti i regimi IVA del “reverse charge”, lo “split payment”, nonché la ritenuta dell’8% applicata sui bonifici relativi alle spese per cui sono riconosciute le detrazioni fiscali; introdurre la Flat Tax in modo progressivo e credibile secondo un piano che, sulla base delle risorse rese disponibili attraverso il recupero dell’evasione e la riduzione della spesa pubblica, preveda la riduzione delle aliquote IRPEF a partire da quelle più basse del 23% e del 27% ed elimini la discriminazione attuale operata dalle detrazioni da lavoro delle piccole imprese personali; infine, estendere il regime forfettario a tutte le imprese individuali e ai professionisti con ricavi inferiori a 100.000 euro. 

Una misura capace di coniugare una reale semplificazione fiscale insieme ad una forte riduzione della pressione fiscale per centinaia di migliaia di imprese.

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