Don Leo, vent’anni dopo

Scrissi queste poche righe appena saputo che Don Leo era stato ucciso
di Tiziano Conti 


Don Leo, don Sante, le cinque suore e don Nicola



Non volevo crederci quando ho saputo: Don Leo Commissari è stato assassinato in Brasile, a Sao Bernardo, il paese tanto amato.




In quel momento ho provato una grande angoscia e una enorme tristezza, pari solo a quella che sperimentai quando un medico mi disse – dall’oggi al domani – “Tuo padre non può farcela, la sua vita non potrà essere più lunga di qualche mese…”.

La mente è ritornata agli anni in cui l’ho conosciuto, attorno al 1969: in effetti per me – nel pieno dell’adolescenza in cui è d’obbligo contestare tutto e tutti, in primo luogo l’amore e l’affetto dei propri genitori – Don Leo è stato come un padre.

Erano anni difficili, nel pieno della contestazione giovanile: l’Arciprete di Barbiano, Don Marino, lo chiamò, con un gesto di grande lungimiranza, per fargli incontrare un gruppo di ragazzi, a cui la fede domenicale non bastava più.

Don Leo ci volle bene, con quella serenità che proveniva dalla sua persona, pacata ma attenta ad ognuno: con ciascuno di noi ebbe pazienza, attenzione, affetto; ci mostrò come Dio ci amasse, così come eravamo e come la fede fosse una cosa “grande”, per la quale coinvolgersi col cuore, non solo con il rispetto di alcune regole formali.

Sono certo che se non mi fosse stata data l’opportunità di conoscerlo e seguirlo in quegli anni cruciali – sia a livello personale coi miei 16/17 anni, sia a livello sociale per quello che rappresentò la fiammata della contestazione, soprattutto negli anni seguenti del “tutto è politica” – oggi la mia vita, con ogni probabilità, sarebbe diversa.

Un altro sacerdote – in anni seguenti – è stato altrettanto determinante nella mia esistenza, Don Beppe Tagariello: il mio cuore è pieno di ringraziamento anche per lui.

Poi Don Leo andò in Brasile, a Itapetinga: quante lettere ci scrivemmo in quegli anni, e ogni volta era un piacere leggerle, perché nelle sue parole c’era sempre anche il suo cuore.

Il tempo è passato, il legame per forza di cose si è affievolito, con Don Leo e con il mondo che rappresentava, ma quando tornava in Italia cercavo sempre di rivederlo.

L’ultima volta è stato qualche mese prima della sua scomparsa, quando la domenica precedente il suo rientro in Brasile dopo una breve vacanza, ha celebrato la Messa a Lugo. Al termine sono andato a ringraziarlo ancora una volta per il modo semplice e generoso di donarsi agli altri, anche nel celebrare i sacramenti: ci siamo lasciati con la promessa che, al successivo ritorno in Italia, sarebbe venuto a casa nostra.

Questo pranzo non ci sarà: nel mio cuore, però, non mancherà il profumo della tua dolcezza e della tua serenità.

Grazie Don Leo: Dio ti benedica.

Tiziano Conti

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