Tratto da: “Gli occhi di Baracca”: Lugo nelle foto di Paolo Guerra dal ’46 al ’59
di Giacomo Casadio
Si montavano alberi di ogni dimensione nelle famiglie lughesi, come si era sempre fatto per i bambini: alcuni avevano addobbi ricchi, altri molto più ridotti e poveri.
Quello che colpisce tuttavia nelle immagini sono i volti dei piccoli che sono fotografati accanto all’abete: l’innocenza e la dolcezza di queste immagini sono struggenti. Non sono felici quei bambini che da pochi anni sono usciti da una guerra sanguinosa nella quale molti familiari sono scomparsi.Chi ha vissuto quei tempi così difficili e aspri conserva ricordi che forse nessun altro bambino d’oggi possiede.
Perfino qualcuno di loro non c’era più, ma i genitori volevano ricordarlo davanti al loro albero addobbato.
Un alberello con pochi addobbi e con un cortissimo filo argentato non accontenta i due bambini. Meraviglioso è lo sguardo di stupore del maschietto a cui hanno regalato un carrettino siciliano in miniatura e una macchina da corsa che spunta accanto alla bambola per la sorella. Chissà cosa si chiederà guardando la scarna regalia natalizia. Gli dovrà certamente bastare fino al prossimo Natale.
Ad altri è andata molto meglio: sull’albero si può salire con la scala fino in cima dove l’aspetta un bellissimo modello aereo e qualche cioccolata.
Il meglio è però a terra, alla base dell’albero: due panettoni, un elicottero, una moto e una macchina da corsa di latta, ma anche una pistola e un mitragliatore sulle zampe del cavallo a dondolo. Da un bel bambino ben nutrito non ci si aspetta certamente una carriera da gangster.
Qui spunta finalmente un piccolo sorriso per un paio di panettoncini e diversi baci di cioccolata ma la posizione precaria e l’albero privo di giocattoli non rendono il bambino pienamente soddisfatto.
Questa immagine è davvero splendida per i suoi risvolti psicologici.
Il bambino non pensa affatto ai doni e agli addobbi, ma sembra meditare sulla sua condizione e sul suo futuro. Forse si chiede cosa l’aspetta nei prossimi anni: gioie, benessere, lavoro, o dure condizioni di vita quali quelle che si prospettano nella società italiana nel pieno degli anni ’50 ? Speriamo che il binocolo ricevuto in regalo non sia usato al contrario e che l’immagine appaia ampia invece che piccola e ristretta.
Comunque auguri a lui e a tutti i miei lettori.