I vigili urbani

Tratto da: “Gli occhi di Baracca”: Lugo nelle foto di Paolo Guerra dal ’46 al ’59 di Giacomo Casadio

Mai espressione fu più felice per la nostra polizia locale, che ebbe per lunghi anni nel dopoguerra un decoro, un senso del dovere, un rispetto delle regole di convivenza tali da meritarsi il plauso della cittadinanza.

Questo non significa che oggi non sia così, ma l’allargamento delle competenze e l’ampliamento dell’area di controllo accompagnate dalla riduzione del personale sulle strade urbane ed extra-urbane e dall’aumento consistente del numero dei veicoli in transito, hanno determinato una frequente assenza di vigili nella città.

 

E’ sempre stupefacente notare l’eleganza dell’abbigliamento invernale dei vigili lughesi nel 1947. Tutta la comunità riconosceva l’importanza della funzione e i vigili riuscivano ad ottenere grande rispetto dai cittadini.

Naturalmente il traffico era minore rispetto ad oggi e le strade erano frequentate da veicoli che avevano velocità ridotte e servivano soprattutto l’economia legata all’agricoltura.


Era tradizione per le feste natalizie che la Lugo motorizzata facesse dono ai vigili di qualche bottiglia di spumante, di salumi o dolci, che venivano appoggiati alla pedana posta in fondo a Corso Mazzini in un allegro carosello di auto e motociclette. Si sperava così che le contravvenzioni fossero ridotte al minimo!

Tuttavia già nel 1950 apparvero articoli sulla stampa di opposizione repubblicana che ponevano in rilievo “lo scrupoloso servizio dei vigili urbani nel crocevia di Corso Mazzini il giorno della Befana”, ma che evidenziavano anche “l’assoluta insufficienza dei vigili lughesi soprattutto per quanto si riferisce al servizio di segnalazione nei punti di traffico pericolosi per la pubblica incolumità” (La Vedetta). 

Il riferimento era rivolto ad alcuni gravi incidenti con vittime in alcuni crocevia della città. L’articolo poneva l’accento sul fatto che i vigili urbani erano pochi e gli impiegati in Comune erano molti. “Perché qualcuno di costoro non viene adibito a questo servizio, meno comodo forse di quello che svolgono, ma pur sempre dignitoso e pur sempre molto utile?”.Bisogna però dire che non sarebbe bastato mettere in divisa chiunque per farlo diventare un bravo vigile!!

 
Giacomo Casadio

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