L’automobile

Tratto da: “Gli occhi di Baracca”: Lugo nelle foto di Paolo Guerra dal ’46 al ’59
di Giacomo Casadio

Non c’erano solo motociclette in giro per Lugo. Era molto ampia la passione per le auto, dalle piccole Topolino a grosse macchine di rappresentanza e di gusto sportivo.
Chi aveva la macchina era orgoglioso di mostrarla: alla Fiera del 1950 venne mostrata dalla ditta Ustignani un’Aurelia d’incanto.

Il nome veniva da una delle più importanti strade romane che congiunge Roma con Arles attraverso Civitavecchia, Pisa e Genova. Attualmente, la via Aurelia giunge fino a Ventimiglia, al confine con la Francia. La velocità massima della vettura era di circa 135 Km/h, mentre il consumo dichiarato era di 10,5 litri ogni 100 km.

Una Lancia Ardea un po’ rustica, perché non ben tenuta.

Venne presentata in anteprima a Benito Mussolini, capo del Governo italiano, nel novembre del 1939, ma la sua produzione in serie inizia un mese dopo, a dicembre.

Introdotta sul mercato in un momento pessimo, l’Ardea entrò comunque in concorrenza diretta con l’equivalente prodotto della Fiat, la 1100, che, a fronte di una maggiore cilindrata, offriva prestazioni sostanzialmente simili, ma costava decisamente meno: nel 1948, Lire 1.260.000 l’Ardea, Lire 1.048.000 la 1100B.
Per mantenere efficienti le auto in numero sempre più alto occorreva il servizio di capaci meccanici come Bassi Giacinto. 
Il motto “chi più spende meno spende” si riferisce naturalmente al vantaggio che si avrà in futuro se non si lesina in acquisti di qualità. Purtroppo il saggio e ragionevole detto non dava molte speranze di risparmio al cliente, nonostante il luogo fosse tristemente essenziale.
 

Questa imponente e maestosa automobile parcheggiata in posa in via Manfredi è una Packard 120 del 1936 (denominata One-Twenty), come attestato da una consulenza della rivista Quattroruote. 

Naturalmente si tratta di un lascito o forse di un acquisto fatto dopo il passaggio delle truppe alleate nel primo dopoguerra.La One-Twenty fu una delle vetture più importanti nella storia della Packard e segnò l’ingresso della Casa americana nel mercato delle vetture di fascia media, seppur di prezzo alto, dotate di motore V 8 cilindri.

L’accresciuto numero di mezzi motorizzati aveva bisogno di carburante, che si poteva acquistare al distributore Esso in Piazza Garibaldi oppure nella nuova area di servizio Shell davanti all’acquedotto all’ingresso di Via Matteotti.
 

Il 3 Giugno 1950 vennero montati i primi semafori, all’inizio e alla fine di Corso Mazzini. Questo fu l’accorato commento della Vedetta:

La cittadinanza ha assistito con visibile compiacimento alla installazione dei semafori negli incroci più importanti della nostra città. Molti incidenti saranno così d’ora in avanti evitati. In questi primi giorni vi sono naturalmente molti che si trovano disorientati di fronte all’alternarsi dei colori, dalle strisce di delimitazione tracciate per terra e della nuova disciplina di traffico che sarà indispensabile osservare in avvenire; i nostri vigili urbani, prima di intervenire energicamente per reprimere le inosservanze, come dovranno fare senz’altro in seguito, usino la necessaria e garbata comprensione verso coloro, specialmente donne e vecchi, che in questi primi giorni contravvengono in piena buona fede alle nuove norme di circolazione.


Giacomo Casadio

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