Ostinata permanenza dell’organo di governo, giunta e consiglio, della Provincia

Riceviamo da Gianfranco Spadoni e Vincenzo Galassini e pubblichiamo

Siamo consapevoli della difficoltà in cui versano gli enti locali, bersagli privilegiati dei tagli da parte della Regione e dello Stato centrale, così come siamo convinti, tuttavia, che i citati enti debbano adottare sistemi più severi di controllo della spesa corrente ancora con voci in uscita che si possono contenere ulteriormente.
Anche per la Provincia, quindi, è difficile, redigere un bilancio attendibile senza potere contare su trasferimenti certi, a fronte, peraltro, di una serie di funzioni in larga parte insopprimibili, se non addirittura in continuo aumento e non potendo contare sulla disponibilità di risorse necessarie. 


E l’esempio del bonus di 80 euro per gli stipendi voluta dal governo Renzi, dimostra come persista un forte accanimento verso gli enti locali, se si pensa come parte della copertura economica sia prelevata dalle Province che nel caso specifico di Ravenna inciderà nei propri conti per 1.800.000,00 euro per il 2014, 2.700.000,00 euro per il 2015 e ancora 2.700.000,00 per il 2016. 

Ma mentre i comuni potranno incidere sempre e solo sulla leva fiscale e tributaria a discapito dei cittadini, alle province è preclusa anche questa strada poiché le poche voci riferite alle entrate tributarie di competenza di questo ente sono già ai massimi livelli di spremitura delle famiglie e delle imprese.

Con queste premesse, il nostro giudizio complessivo sulla gestione contabile amministrativa di questa Provincia resta negativo, ma, soprattutto, esprimiamo il nostro dissenso sulla questione politica riferita all’ostinata permanenza dell’organo di governo – giunta e consiglio – azzerati in tutte le altre province della regione, fatta eccezione, appunto per Ravenna. 


Gli elevati costi degli organi di governo (oltre 732.000,00 annui), in un’ottica di spendig review e di corretta e oculata gestione della cosa pubblica, impongono una seria riflessione tesa a modificare gli attuali assetti cominciando con l’azzeramento del Consiglio provinciale eliminando al contempo le indennità ai componenti della Giunta e del consiglio, così come prevede la normativa Delrio. 

Tale scelta rappresenterebbe un segno politico di grande responsabilità in perfetta adesione e coerenza alle linee intraprese dall’attuale governo in carica, con un risparmio considerevole per le casse dell’ente e un utilizzo più razionale delle risorse resesi disponibili a favore di interventi pubblici. 

In questa logica si giustificherebbe, di conseguenza, l’azzeramento dello staff composto dai collaboratori a supporto degli organi di direzione politica con un risparmio, anche nel caso di specie, di oltre 150.000,00 euro annui.

Di qui il senso degli emendamenti proposti attraverso i quali si renderebbero libere ben 885.522,00 euro da destinare alla manutenzione delle scuole e delle strade.

Gianfranco Spadoni Capogruppo Udc il 

Vincenzo Galassini Capogruppo F.I.

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